CONSIDERAZIONI SINTETICHE SUI
PROGETTI PILOTA
(dal 2001 al2003
e per il futuro…)
(tratte
dalla presentazione di Giacomo Elias, presidente del gruppo di lavoro
valutazione nel convegno di Trastevere, Roma, 12/10/2004)
Con
decreto in data 11.07.2001 prot. n. 436/MR, il Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e
della Ricerca (nel seguito MIUR) ha istituito il Gruppo di Lavoro istruttorio
(nel seguito GdL) “per la predisposizione degli
indirizzi per l'attuazione delle disposizioni concernenti la valutazione del servizio scolastico,
nonché per formulare proposte su eventuali modifiche ed integrazioni, anche
normative, alla disciplina di tale sistema in relazione all'autonomia del
sistema scolastico pubblico integrato”.
Il GdL ha progettato il modello di SNV che ha sottoposto a sperimentazione sul campo attuando tre Progetti Pilota : PP1 (anno scolastico
2001-2002),
PP2 (anno scolastico 2002-2003) e PP3 (anno scolastico 2003-2004).
Scopo
della sperimentazione è stato quello di verificare l’applicabilità tecnica ed
economica
del modello al Sistema Nazionale dell’Istruzione, apportandovi i necessari aggiustamenti
suggeriti dall’esperienza.
Il GdL infine ha collaborato alla stesura dello schema di decreto legislativo attuativo ex art. 3 della legge 53/2003, relativo alla "Istituzione del Servizio Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione e formazione nonché riordino dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione”.
Quadro normativo di riferimento
Il quadro normativo di riferimento della sperimentazione è
costituito da:
L. 15 marzo 1997 n. 59 (legge Bassanini);
D. Lvo 31 marzo 1998 n. 112 (attuazione della
legge Bassanini);
D.P.R 8 marzo 1999 n. 275 (autonomia delle
istituzioni scolastiche);
D. Lvo 20 luglio 1999 n. 258 (trasformazione
del CEDE in INValSI);
Legge 10 marzo 2000, n. 62 (legge di parità
scolastica):
L. costituzionale n. 3/2001, in cui si afferma, all’art. 3 punto 1 (modifica dell’art. 117 della Costituzione), che lo Stato ha potestà di legislazione esclusiva in materia di norme generali sull'istruzione;
L. 28 marzo 2003, n. 53
sulla riforma del sistema istruzione, che all’art. 3 recita:
«1. Con i decreti di cui all’articolo 1 sono dettate le norme generali sulla valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione e degli apprendimenti degli allievi, con l’osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) la valutazione, periodica e annuale,
degli apprendimenti e del comportamento degli allievi del sistema educativo di
istruzione e di formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono
affidate ai docenti delle istituzioni
di istruzione e formazione frequentate;
agli stessi docenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del
passaggio al periodo successivo;
b) ai fini del progressivo miglioramento
della qualità del sistema di istruzione e di formazione, l’Istituto Nazionale per la
Valutazione del Sistema di Istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle
conoscenze e abilità degli allievi
e sulla qualità complessiva dell’offerta
formativa delle istituzioni scolastiche e formative; in funzione dei predetti
compiti vengono rideterminate le funzioni e la struttura del predetto istituto;
c) l’esame di Stato conclusivo dei cicli
di istruzione considera e valuta le competenze acquisite dagli allievi nel corso del
ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni d’esame e su prove
predisposte e gestite dall’Istituto Nazionale
per la Valutazione del Sistema di
Istruzione (nel seguito INValSI), sulla base degli obiettivi specifici di
apprendimento del corso ed in relazione alle discipline di insegnamento dell’ultimo anno.»
D. Lvo concernente “Istituzione del
Servizio Nazionale di valutazione del sistema di istruzione e di istruzione e formazione (SNV) nonché
riordino dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema
dell’istruzione (INValSI) ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53”.
Tale decreto è stato approvato in via definitiva il
28/10/2004.
Misurare l’efficacia e l’efficienza del servizio istruzione di un paese si presenta come un’azione complessa e i “valori” da attribuire sono funzione di un elevato numero di parametri individuali (sia dei docenti sia degli allievi) e di contesto (culturali, sociali, economici, territoriali e così via), molti dei quali di difficile, se non impossibile, misurazione. Testimoniano queste difficoltà le esperienze dei paesi che si sono già dotati o si stanno
dotando di un sistema di valutazione nazionale (ad esempio: Francia , Germania (a livello di Länder), Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti, Svezia) e anche il “Programme for International Student Assessment” (PISA) gestito dall’OCSE; quest’ultimo confronta le prestazioni scolastiche dei quindicenni di una quarantina di Paesi dalle caratteristiche socio-economiche assai diverse. Ognuno di questi sistemi non va esente da critiche e non
soddisfa completamente neppure chi lo ha istituito. Alcuni, poi, sono estremamente onerosi e lenti nel fornire risposte immediatamente utili a fini gestionali (Gran Bretagna).
Di fronte a questa situazione il GdL ha ritenuto prioritario dotare il Paese di un SNV basato in prima battuta sulle tecniche di misurazione internazionalmente adottate, ma riservandosi di sviluppare in futuro, possibilmente in un contesto comunitario, indicatori più
ricchi d’informazione
Il Sistema Nazionale di Valutazione
Il servizio di valutazione nazionale assume il compito di costituire un osservatorio continuo (a cadenza annuale) dell’andamento dell’istruzione nel paese, affinché Stato e Scuole dispongano degli strumenti di riferimento necessari per promuovere il miglioramento continuo del Sistema.
La procedura individuata consente inoltre di evitare il fenomeno della “selezione avversa”, ossia del raggiungimento di obiettivi di qualità attraverso
una preselezione degli allievi (ossia espellendo i più “difficili”), così come si verifica nei sistemi ad alta competitività tra le scuole (Stati Uniti e in alcuni istituti privati nazionali).
Questo accadrebbe certamente se il SNV pubblicasse un elenco delle scuole in ordine decrescente di “qualità dei risultati” e, soprattutto, se tale classificazione venisse redatta senza tenere adeguatamente conto delle condizioni sociali, economiche e culturali nelle quali ogni singola scuola si trova ad operare.
Schema adottato per i PP
In futuro il
Ministero potrà prendere in considerazione l’opportunità di adottare uno schema d’accreditamento delle
scuole (di proprietà sia pubblica che privata) sulla base di
requisiti comuni. Un possibile schema è
riportato32 in Fig. 2-3; esso prevede l’adozione
di un regime di garanzia della prestazione,
metodologicamente comune a tutte le scuole (ISO 9000/2000 o equivalente) certificato da un organismo
terzo, e il rispetto di procedure, di requisiti specifici, nonché di soglie prestabilite per
determinati indicatori di prestazione.
Diagramma di flusso del processo d’accreditamento
Dati
riepilogativi dei PP
Scuole
partecipanti per Regione e per progetto
Istituti
partecipanti per Regione e per progetto
Per il PP3 il gruppo degli esperti, fortemente ampliato rispetto ai progetti precedenti, è stato costituito da E. Ugolini (coordinatore, Dirigente scolastico, GdL), E. Gori (statistico, Università di Udine, GdL), A. M. Caputo (docimologia, INValSI), M. Herbst Spottl (intendenza scolastica Bolzano di lingua tedesca) e B. Muzzatti (esperta studenti con disabilità visiva); il gruppo è stato coadiuvato da sottogruppi per aree disciplinari così composti:
- Italiano: coordinatore E. Manzotti (Lettere, Università di Ginevra), A. Piperno (Ispettore Centrale MIUR), G. Agricoli (INValSI), L. Grossi (INValSI), G. Pavan (INValSI), A. Lafranconi (docente scuola elementare), S. Serra (INValSI), S. L. Giussani (docente scuola secondaria superiore), R. Paggi (docente scuola secondaria inferiore), M. Sboarina (docente scuola secondaria superiore), A. Todisco (docente scuola elementare), L. Zampese (docente scuola secondaria superiore).
- Matematica: coordinatore M. Marchi (matematica, Università Cattolica di Brescia), C. Sbordone (Presidente UMI e Università Federico II di Napoli), M. P. Perelli (coordinatore scuola elementare, SSIS Brescia), D. Zuccarelli (coordinatore medie, ricercatore IPRASE, Trento), R. Manara (coordinatore superiori, docente scuola secondaria superiore), M. Barsanti (Università di Pisa), L. Ciarrapico (Ispettore Centrale MIUR), G. Moncecchi (docente scuola secondaria superiore), L. Ferrante (docente scuola secondaria inferiore), C. Giugno (docente scuola elementare), R. Franzoi (docente scuola elementare), G. Guidi (docente scuola secondaria superiore), M. E. Pistoresi (INValSI), A. Chiotti (docente scuola elementare), E. Vaj (direttore didattico istituto comprensivo).
-
Scienze: coordinatore Giuseppe Del Re (chimica teorica, Università di Napoli Federico
II), M. C. Speciani (scienze, scuola secondaria superiore), F. Abbona (mineralogia,
Università di Torino), G. Puppi (biologia vegetale, Università La
Sapienza, Roma), F. Zuccarello (chimica, Università di Catania), M. E. Bergamaschini
(fisica scuola secondaria superiore, SISS Milano), M. Brizzi (scienze
scuola secondaria di primo grado), P. Moraschini (scuola primaria), R.
Picco (fisica, INValSI), M. L. Sasso (scienze scuola superiore).
Emerge con
forza la tentazione
di un confronto tra classi e scuole, sfruttato spesso
in forma semplicistica e maldestra anche dai mezzi di comunicazione sociale, con possibili
risultati sulle iscrizioni alle singole scuole e sul comportamento di queste (ad esempio il
fenomeno della selezione avversa).
Questo va evitato e perché ciò avvenga appare
evidente la portata del cambiamento di mentalità che deve avvenire. Una corretta visione
delle prove d’apprendimento deve essere rispettosa e sensibile nei confronti di un’indagine
ermeneutica della persona, ovvero della singolarità delle persona stessa, e propensa a
considerare, più che i prodotti/apprendimenti,
i processi individuali, gli atti cognitivi,
l’apertura e la duttilità nei confronti di una pluralità di culture e di stili d’apprendimento. In una
relazione regionale si legge: “i
risultati delle prove di
apprendimento non sono una valutazione della persona, come non sono la
valutazione professionale
dei docenti”, ma devono
essere lo stimolo per il miglioramento continuo di un servizio pubblico alla
persona quale è l’istruzione.
Probabilmente
si apre un capitolo nuovo per la formazione: formare il personale
delle scuole italiane all’autovalutazione.
SEGUONO
“ I RISULTATI COMPLESSIVI
DEL PP3 ”
(sito www.invalsi.it
)
Prova di ITALIANO |
||||||||
Somministr. |
Scuola |
Codice |
Media |
Deviazione Standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
Cartacea |
SI |
304284 |
48,25 |
13,02 |
20,00 |
83,33 |
43,33 |
50,00 |
Prova di ITALIANO |
||||||||
|
Media |
Deviazione Standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
||
Regione: |
51,76 |
10,11 |
0,00 |
100,00 |
53,33 |
50,63 |
||
Area: |
51,86 |
9,99 |
0,00 |
96,67 |
44,44 |
50,96 |
||
Italia |
49,46 |
9,94 |
0,00 |
96,67 |
40,74 |
48,03 |
||
|
||||||||
Prova di ITALIANO |
||||||||
|
Media |
Deviazione Standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
||
Istruzione Tecnica |
46,21 |
8,88 |
0,00 |
86,67 |
33,33 |
46,26 |
|
|
Prova di ITALIANO |
||||||||
Somministr. |
Scuola |
Codice |
Media |
Deviazione standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
Cartacea |
SI |
304284 |
59,30 |
12,54 |
23,68 |
84,21 |
63,16 |
60,53 |
Prova di ITALIANO |
||||||||
|
Media |
Deviazione Standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
||
Regione: |
60,24 |
8,76 |
0,00 |
97,36 |
65,78 |
59,72 |
||
Area: |
59,09 |
9,71 |
0,00 |
92,11 |
60,53 |
59,34 |
||
Italia |
56,03 |
9,54 |
0,00 |
97,37 |
52,63 |
55,06 |
||
|
||||||||
Prova di ITALIANO |
||||||||
|
Media |
Deviazione Standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
||
Istruzione Tecnica |
52,72 |
7,89 |
0,00 |
92,11 |
55,26 |
51,97 |
|
Prova di SCIENZE |
||||||||
Somministr. |
Scuola |
Codice |
Media |
Deviazione standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
Cartacea |
SI |
304284 |
59,80 |
17,07 |
16,00 |
92,00 |
72,00 |
60,00 |
Prova di SCIENZE |
||||||||
|
Media |
Deviazione standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
||
Regione: |
60,94 |
10,32 |
0,00 |
100,00 |
72,00 |
59,94 |
||
Area: |
59,82 |
11,03 |
0,00 |
100,00 |
68,00 |
59,60 |
||
Italia |
57,10 |
11,32 |
0,00 |
100,00 |
60,00 |
56,16 |
||
|
||||||||
Prova di SCIENZE |
||||||||
|
Media |
Deviazione standard |
Minimo |
Massimo |
Moda |
Mediana |
||
Istruzione Tecnica |
56,33 |
10,02 |
0,00 |
100,00 |
52,00 |
55,54 |
Legenda: