Aspetti giuridici

Come abbiamo già notato, uno degli aspetti legali che può avere maggiore impatto sulla vita delle imprese è quello dei contratti i essere al momento dell’introduzione dell’euro, della loro continuità o rescindibilità.

Il regolamento adottato del Consiglio Europeo del 17 giugno 1997 ha sostanzialmente risolto il problema. Infatti tale normativa fissa il principio della continuità dei contratti nell’ambito dei Paesi dell’Unione, affermando che:

I contratti precedentemente stipulati in lire, continueranno pertanto a essere validi secondo quanto stabilito.

Secondo il principio "nessun obbligo, nessun divieto", già nel periodo transitorio le parti avranno la facoltà di concordare la conversione i euro delle somme espresse in moneta nazionale.

Aspetti di finanza aziendale

L’impatto dell’euro si farà probabilmente sentire fin dal 1999 per le imprese che già presentano un certo grado di apertura verso l’estero e che operano sui mercati finanziari internazionali, dal momento che l’euro costituirà moneta scritturale per le transizioni finanziarie fin dall’avvio della fase transitoria.

L’adozione dell’euro produrrà un impatto rilevante sulle attività relative alla ricerca e all’impiego di risorse finanziarie e sulla gestione della liquidità e dei pagamenti. Si tratta di attività svolte da tutte le aziende indipendentemente dalla dimensione, anche se spesso nelle piccole e medie imprese non esiste una funzione finanziaria autonoma.

Come abbiamo accennato in precedenza, dopo l’introduzione dell’euro assisteremo allo sviluppo di mercati finanziari più vasti caratterizzati da una maggiore liquidità. Il nuovo scenario dovrebbe aumentare le possibilità di diversificazione e favorire lo sviluppo di nuovi metodi di finanziamento, offrendo l’opportunità di ampliare la base di investimenti in Europa. Il passaggio all’euro:

Aspetti contabili

La contabilità: nel periodo transitorio, ogni azienda potrà scegliere fra tre differenti opzioni di gestione della propria contabilità:

Tenuto conto che dal 1° gennaio 2002 le aziende dovranno necessariamente tenere la contabilità in euro, l’illustrazione mostra in modo sintetico quali sono i vantaggi e gli svantaggi legati all’attuazione delle tre opzioni.

 

 

LIRA

LIRA/EURO

EURO

Possibilità di apprendere dall’esperienza di chi è già passato all’euro minimizzando i possibili inconvenienti

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Maggiore tempo a disposizione per il "rodaggio" del nuovo sistema

Mancanza di un periodo transitorio per abituarsi al nuovo sistema

Maggiori

costi

Maggiori rischi di errori dovuti all’inesperienza

Il bilancio

Dal 2002 tutte le aziende dovranno obbligatoriamente redigere il bilancio in euro, mentre nella fase transitoria ognuna potrà scegliere quando introdurre questo cambiamento.In ogni caso, una volta deciso di passare al bilancio in euro non sarà più possibile tornare alla redazione in lire, essendo tale decisione irrevocabile e irreversibile.

Le aziende sceglieranno di passare anticipatamente al bilancio in euro in funzione del loro grado di internazionalizzazione, dell’abitudine alla gestione di più valute, della disponibilità di personale esperto, della possibilità di intrattenere rapporti in euro con i propri interlocutori (Stato, clienti, fornitori, Enti locali) già nella fase transitoria. Va considerato inoltre che a partire dal 2002, sarà obbligatorio convertire in euro anche il bilancio dell’anno precedente ai fini della comparabilità dei dati.

È comunque auspicabile che si faccia coincidere il momento della redazione del bilancio in euro con la disponibilità di software e sistemi informativi adeguati, in modo da ridurre sprechi di tempo e di risorse.

I costi legati all’introduzione della moneta unica sono in genere assimilabili a costi ordinari; non sono quindi classificabili come componenti straordinarie di reddito e solo alcuni di essi possono essere capitalizzati. È tuttora al vaglio la possibilità di effettuare accantonamenti a fronte di tali spese.

Nel corso del 1998, si avrà un primo effetto sui bilanci delle imprese che hanno poste espresse nelle valute ammesse alla terza fase dell’UEM, a seguito della fissazione irrevocabile dei relativi tassi di scambio (maggio 1998) e sarà dato dalla realizzazione di differenze di cambio.

L’introduzione dell’euro avrà invece un minore impatto sul Conto Economico e sullo Stato Patrimoniale, trattandosi di una semplice operazione di conversione contabile.