L'adozione della moneta unica europea è un evento di portata storica che toccherà in modo diretto tutta la popolazione dei Paesi coinvolti in questo processo. La vastità di questo cambiamento fa capire quanto sia importante che ogni fascia della società, i singoli, le aziende, le istituzioni, giungano preparati all'appuntamento con l'euro. Il sistema bancario avrà un ruolo centrale nel processo di introduzione della nuova moneta. E' per questo che già da tempo le banche lavorano per adeguare le proprie strutture, per soddisfare con servizi adeguati le specifiche esigenze che nasceranno nella clientela e per informarla sui cambiamenti e le opportunità che si presentano nei prossimi anni. I Paesi membri dell'Unione Europea sono alle soglie di un evento epocale, l'introduzione di una moneta che sostituirà le singole valute nazionali: l'euro. L'idea di un'unione non solo economica ma anche monetaria (UEM) risale alla fine degli anni Sessanta. Già allora era stata percepita la necessità di realizzare una moneta unica come completamento logico e indispensabile di un vasto mercato interno senza frontiere, caratterizzato dalla libera circolazione di persone, di beni e di capitali. Oggi quell'idea diviene realtà. Una comunità di 370 milioni di persone e di oltre 15 milioni di imprese trarrà benefici dai molteplici vantaggi connessi alla semplificazione delle transazioni, all'abolizione dei costi per operazioni di cambio, alla creazione di un ambiente economico più stabile. L'euro sarà la moneta di un'area economica e finanziaria vasta e fortemente integrata,dividendo una nuova valuta di riferimento a livello mondiale, una significativa alternativa al dollaro statunitense e allo yen giapponese. Sul piano più strettamente economico, l'esistenza di monete diverse rappresenta oggi un ostacolo tra i diversi Paesi dell'Unione. L'eliminazione di questo ostacolo determinerà un'espansione dei mercati nazionali. Nell'area dell'euro, infatti, non esisteranno più fluttuazioni dovute al cambio e le imprese potranno organizzare le loro attività industriali, commerciali e finanziarie in maniera più efficiente, stimolate anche da una più accentuata concorrenza, dovuta soprattutto alla maggiore trasparenza e confrontabilità dei prezzi. Del resto l'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato quale forte influenza abbia l'instabilità dei tassi di cambio sul funzionamento del mercato unico e sugli scambi commerciali tra i Paesi dell'Unione. Le imprese hanno spesso visto alternati i piani di produzione, di investimento e di commercializzazione, e modificata in modo imprevedibile la loro redditività. Si ritiene che con il 1 gennaio 1999, data in cui verranno irrevocabilmente determinati i tassi di cambio tra l'euro e le valute dei Paesi partecipanti, si aprirà una fase molto importante per le piccole e medie imprese. Sarà infatti possibile programmare le attività e gli investimenti in un contesto economico di maggiore stabilità e con la certezza di non vedere annullati i profitti dell'impresa dalle fluttuazioni dei cambi. Bisogna inoltre considerare che l'introduzione dell'euro creerà mercati finanziari più vasti e più liquidi, che offriranno probabilmente maggiori possibilità di diversificazione. La società di maggiori dimensioni hanno iniziato a prepararsi; numerose multinazionali hanno manifestato l'intenzione di adottare l'euro come moneta scritturale già dal 1999, ed è prevedibile che queste incoraggiano i propri fornitori, i clienti, le affiliate, ecc. ad adottare in tempi brevi la moneta unica, spingendo tutto il mercato ad accelerare la transizione. E' importante che le imprese giungano informate e preparate ai vari appuntamenti previsti dal calendario che regola l'introduzione della nuova moneta: comprendere l'euro è l'unico modo per trasformare le opportunità in reali possibilità di crescita e profitto per le imprese.

Quali vantaggi comporta l'euro?

Quali rischi comporta l'euro?

Molti rischi si annidano nei problemi che restano insoluti. Questo tipo di rischi, però, vanno corsi non soltanto in economia, ma anche in politica. Coloro che si ostinano a mantenere lo ,,status quo", perché hanno paura del rischio, saranno presto sopravanzati dalla concorrenza. Il premio relativo al rischio del processo di unificazione europea è la vittoria della democrazia in Europa. Un vero successo per la politica europea, considerate le dolorose esperienze storiche. L'euro è una pietra miliare sulla via verso questo successo. Gli USA sperano che l'euro venga lanciato puntualmente. L'avvio dell'unione monetaria è nell'interesse dell'economia americana. Robert Rubin, ministro delle finanze americano nell'amministrazione Clinton, è convinto che l'euro garantirà maggiore stabilità ai mercati valutari. Le imprese industriali si attendono vantaggi pratici. Nelle esportazioni sarà molto più facile fatturare in un'unica valuta. Una zona economica omogenea faciliterà le transazioni commerciali. Il direttore del Fondo monetario internazionale si è pronunciato a favore di un avvio puntuale dell'unione monetaria e di una interpretazione meno rigorosa dei criteri di bilancio pubblico (nuovi indebitamenti e indebitamento totale), poiché un ritardo dell'unione monetaria comporterebbe, a suo parere, un aumento di rischio nei mercati valutari. L'introduzione dell'euro modificherà lo scenario internazionale. Il dollaro USA, come moneta guida, viene attualmente usato nel 50% delle transazioni commerciali e nell'80% delle transazioni finanziarie. La sua posizione dominante è, tuttavia, in regresso sin dall'inizio degli anni '80 a favore delle valute europee in particolare del marco tedesco-e dello yen giapponese. L'euro accelererà questa tendenza. Per i paesi che hanno relazioni strette con l'UE, come gli stati dell'Europa centrale e orientale ,la zona mediterranea e l'Africa, l'euro sarà un alternativa attraente al dollaro USA. L'euro avrà anche un'importanza crescente come moneta di riserva.

Come cambierà la nostra vita quotidiana?

All'apparenza poco, poiché per ora la nuova moneta è solo virtuale. In realtà la rivoluzione è già cominciata da un pezzo. La discesa dei tassi d'interesse, i rendimenti sempre più bassi dei Bot, i mutui leggeri sono semplici increspature sul mare del vecchio continente, che stanno ormai diventando onde capaci di lambire ogni aspetto dell'esistenza. Aspettando il gennaio 2002, quando arriveranno le monete e le banconote, ci sarà tutto il tempo di abituarsi. L'Italia potrebbe non riuscire a rispettare i patti di stabilità e non essere in grado di competere ad armi pari, visti i sacrifici fatti per riuscire a superare l'esame d'ammissione. Insomma, il periodo che stiamo vivendo è un banco di prova per tutti e l'euro è sottoposto ogni giorno, in banca e nei negozi, a un vero e proprio referendum. Più "si" verranno detti alla moneta virtuale da risparmiatori e da consumatori, tanto più vorrà dire l'Europa siamo noi. A proposito di quest'ultima affermazione tratta da un inserto speciale del CORRIERE DELLA SERA, posso dire in base a un sondaggio svolto durante i mesi estivi, che gli Italiani guardano con scetticismo l'euro, in quanto temono un forte rialzo dei prezzi e di non riuscire a calcolare il valore reale della merce (tenendo conto che la maggior parte della popolazione italiana è vecchia).

                                                                                                       Nadia Corciulo