PERCHÉ L'EURO

La moneta unica é una tappa fondamentale di un percorso iniziato alla fine della Seconda Guerra Mondiale quando alcuni paesi gettarono le fondamenta per un'altra Europa, basata sulla cooperazione.

Nel 1957 Italia, Francia, Germania e Benelux firmarono i Trattati di Roma che diedero vita alla Comunità Economica Europea. Dal 1999 i cittadini dell'Unione europea avranno una moneta unica che sostituirà completamente le valute nazionali. È un passo verso un'Europa più forte e dinamica in grado di cogliere le sfide del futuro. Vi sono tre motivi principali per adottare una moneta unica europea. Il primo nasce dalla necessità di complementare la realizzazione di un grande mercato europeo: un mercato unico richiede una moneta unica. Il secondo è legato all'obiettivo di assicurare stabilità economica e monetaria all'Europa. Il terzo motivo è connesso ai vantaggi di dotare l'Europa di uno strumento monetario che ne rappresenti l'importanza economica e che faccia da contrappeso al dollaro nel sistema monetario internazionale. Il primo argomento a favore di una moneta unica è che in un mercato unico la coesistenza di diverse monete e la necessità di passare da una all'altra per poter operare nei rispettivi paesi, comporta elevati costi di transizione per le imprese e per i consumatori. Con l'Unione monetaria il rischio di cambio scompare e gli operatori non subiscono più le conseguenze delle aspettative di mercato riguardo le possibili variazioni dei tassi di cambio. Il secondo argomento a favore della moneta unica è che la modifica dei tassi di cambio può creare distorsioni tra le economie europee. Vi sono due tipi di distorsioni. Il primo tipo nasce dal fatto che una variazione del tasso di cambio determina una variazione dei prezzi di tutti i beni prodotti nel paese rispetto ai beni degli altri paesi. Esso è dunque uno strumento di aggiustamento nazionale adeguato nel caso di shock che incide sull'intero paese e solo su quel paese come quello che esso può originare dalla domanda aggregata o dalla produzione complessiva.

VITA QUOTIDIANA

Da qualsiasi parte la si rigiri è difficile trovare uno spiraglio di ottimismo. Sulla distribuzione automatica l'impatto dell'Euro con la sua valanga di 70 miliardi di nuove monete pronte a invadere i 15 paesi Ue dal primo gennaio 2002 o esso si presenta come un costo assai oneroso o esso assume le sembianze di mancati introiti che possono oscillare tra il 10 e 50% del giro d'affari. Tradotto in cifre nel primo caso i costi di adeguamento per garantire l'accettazione degli Euro ammonterebbero a ben 300 miliardi di Lire, mentre i mancati incassi potrebbero variare dagli ottimistici 120 miliardi ai funerei 500-600 miliardi in meno. Esso occorre convincere l'opinione pubblica che la moneta unica Š una buona cosa che essa costituisce una necessità e che esso si disporrà di una valuta che esso consente di avere un potere di acquisto superiore a quello attuale. Tra gli inconvenienti che maggiormente preoccupano figurano le difficoltà di valutare il prezzo dei beni e dei servizi, la paura di perdere del denaro facendo errori di conversione e il dubbio che il calcolo degli arrotondamenti avvengano a danno dei consumatori. Si tratta di fare in modo che ciascuno dei gruppi di futuri utilizzatori della moneta unica sia perfettamente informato in anticipo e convinto degli strumenti messi in opera per garantire una transizione senza problemi dalla moneta nazionale a quella europea. Da quanto esposto esso dovrebbe risultare evidente che il processo verso la moneta unica ha ormai tempi e caratteristiche precisi per consentire a questa fondamentale iniziativa nel cammino verso l'unità europea di prendere corpo e cominciare a produrre velocemente i suoi effetti. I cittadini, le imprese, le banche, la pubblica amministrazione dovranno compiere sforzi notevoli per adattarsi a tale nuova realtà pur nella consapevolezza dei molti vantaggi che ne deriveranno e delle migliori prospettive che ciò produrrà per il nostro futuro nell'economia globalizzata e sempre più concorrenziale a livello mondiale. Le implicazioni sono del tutto ovvie da cui derivano in termini di un'Europa sempre più unita e coesa. Con una moneta unica e una politica monetaria comune gestite totalmente a livello europeo, e con una politica fiscale con ampi elementi di "comunitarizzazione", il passo verso un governo federale per l'UE potrà essere breve e scontato. Soprattutto esso è importante che il tempo a disposizione venga ben impiegato non solo dagli Stati in ritardi e da tutti i soggetti economici coinvolti per prepararsi nel modo più adeguato, ma in particolare per conseguire un ampio coinvolgimento dei cittadini europei, affinché‚ esso possa essere ottenuto un loro consapevole sostegno democratico rispetto al salto di qualità e alle profonde trasformazioni che caratterizzeranno l'UE alla vigilia del nuovo millennio.