Nel periodo di transizione l'Euro diventa ufficialmente la moneta unica europea, anche se si tratta di una moneta solo virtuale.
L'impresa si trova di fronte a tre opzioni differenti:
Il problema prioritario del momento più opportuno per entrare nell'Euro è studiato da un gruppo di studio, la "cellula-euro" o euromanager.
Soltanto in linea generale è possibile prevedere la tendenza ad anticipare l'accesso all'Euro da parte dei grandi complessi aziendali e multinazionali, delle ditte esportatrici ed importatrici, mentre avranno invece tendenza a ritardare le imprese che operano esclusivamente sul territorio nazionale.
Per valutare il rapporto tra i vantaggi ed i tempi-risorse richiesti dalle modifiche necessarie l'impresa deve conoscere:
Il passaggio all'Euro comporta chiaramente un costo per le imprese; si tratta di costi difficilmente quantificabili in linea generale e non necessariamente collegati al fatturato.
È presumibile che, in proporzione, siano più incidenti per le piccole e medie aziende che non per le grandi.
I benefici che comporta la moneta unica europea per le imprese sono molteplici e significativi.
Secondo alcuni studi previsionali , che vanno tuttavia considerati con la massima prudenza, saranno dell'ordine di 40-50 mila miliardi di lire, di cui beneficeranno in particolare quelle aziende che operano già da tempo a livello internazionale e quelle che si accingono a farlo grazie alle nuove prospettive di mercato.
Il processo di conversione produce comunque entrate supplementari per determinare imprese come le società di software e di consulenza, le società di gestione della pubblicità nonché i venditori di pubblicità, le tipografie, i produttori di registratori di cassa e di apparecchiature di distribuzione automatica e così via.
Con la moneta unica si abbassano significativamente il numero delle transazioni e dei relativi oneri: questo comporta una gestione di incassi e pagamenti molto semplificata.
Vengono ridotti anche i costi dei trasferimenti internazionali e gli intervalli tra le date di valuta di debiti e crediti.
Naturalmente, accanto ai vantaggi, possono esistere situazioni critiche: i rischi di cambio, all'interno dellEuropa, dipendono ormai esclusivamente dalle relazioni tra i Paesi dell'Uem e quelli rimasti fuori.
Si tratta tuttavia di rischi contenuti poiché tali
Paesi, intendendo entrare quanto prima nellUem, hanno già avviato da tempo
politiche economiche adeguate per cui le loro valute mostrano evidenti segni di
stabilità.