L'impatto dell'Euro

Per la loro natura di intermediari di denaro, le banche sono ovviamente il perno principale sul quale ruota tutta l’operazione del passaggio dalla lira all’euro.

Devono perciò in primo luogo convertire le loro operazioni da valute nazionali individuali all’euro. Così come devono affrontare un’accurata revisione dei sistemi e delle procedure operative. Il loro compito è reso più difficile dal fatto che contemporaneamente sono costrette ad affrontare un altro appuntamento: il Millenium bug, cioè l’adeguamento del software all’anno 2000.

Sono dunque gli istituti di credito che devono fare in modo che il cambiamento avvenga nel modo più sicuro e consapevole per tutti, operatori economici e singoli cittadini.

In sintesi, questi sono i cambiamenti che le banche italiane dovranno affrontare:

1) concorrenza maggiore nella zona Uem, sia nei prezzi sia nella qualità dei servizi. Finora la differenza di valuta costituiva una sorta di barriera per i costi che essa imponeva;

2) razionalizzazione della struttura bancaria, con un maggior numero di attori pan-europei che opereranno insieme con banche di nicchia. Quelle solo nazionali possono andare avanti ma, per sopravvivere, avranno bisogno di diventare più efficienti e di posizionarsi in modo più attento;

3) eliminazione delle contrattazioni di cambio tra le valute europee che partecipano all’Unione monetaria;

4) importanza crescente delle attività bancarie in euro mano a mano che la moneta unica diventa sempre più importante sia in Europa sia nella più ampia economia internazionale.

5) adeguamento dei sistemi informatici, con l'eliminazione di strumenti ormai superati e introduzione mezzi in grado di gestire sia le transazioni di sportello relative ai pagamenti in contanti o con addebito sul conto sia le procedure elettroniche di pagamento.

 Adeguarsi a queste sfide porta costi ingenti per tutti gli istituti italiani di qualsiasi dimensione.