Dal 1° gennaio 1999 è possibile aprire nuovi libretti postali in euro agli stessi rendimenti e condizioni di quelli in lire, ma è ancora possibile aprire libretti in lire, sui quali fino al 31 dicembre 2001 le relative operazioni saranno registrate in lire. Poi a partire dal 1° gennaio 2002 i libretti saranno ridenominati in euro.

La conversione dei buoni fruttiferi ordinari e a termine (così come del debito pubblico non negoziabile sui mercati regolamentati) sarà effettuata il 1° gennaio 2002; per i buoni postali non è prevista la "dematerializzazione" dei titoli posseduti dai risparmiatori (come invece per Cct e Btp). Sempre dal 1° gennaio 1999 è possibile acquistare buoni postali fruttiferi in euro: i nuovi buoni "ordinari" sono previsti in sei tagli da 50 a 5mila euro (in lire da 96.800 a 9.681.000) e quelli "a termine" in sette tagli da 250 a 25mila euro (in lire da 484.000 a 48.407.000). I buoni postali in lire continueranno a essere emessi fino ad esaurimento delle scorte, ma non oltre la data del 31 dicembre 2001.

Le Poste italiane hanno inoltre annunciato che, dal 1° febbraio 1999, rivolgendosi a uno dei 1.080 sportelli abilitati è possibile cambiare valute euro (in contanti) pagando 5mila lire di cifra fissa, senza ulteriori commissioni. Da quest’anno inoltre l’Italia emette francobolli con l’indicazione del valore sia in lire che in euro. Queste affrancature potranno essere utilizzate anche dopo il 30 giugno 2002 (quando la lira non avrà più circolazione legale), mentre non lo saranno i vecchi francobolli con il valore solo in lire.