Ma quali effettivi vantaggi avremo con l'euro ?

Con l'inflazione bassa, ci sarà una maggiore stabilità dei prezzi e se i prezzi rimarranno stabili, gli stipendi e le pensioni non perderanno valore (cioè potere d'acquisto). Viaggiare costerà meno, perché non dovremo più sostenere i costi bancari per cambiare le lire nella valuta del Paese europeo in cui ci vogliamo recare. I tassi di interesse per i prestiti saranno più bassi, e chi vuole chiedere, ad esempio, un prestito per comprare la casa spenderà meno. Con i prezzi dei prodotti indicati in euro in tutta Europa, sarà più facile fare confronti e acquistare il prodotto che costa meno: ciò agevolerà la concorrenza tra i vari Paesi europei.

Per fare in modo che l'euro nasca e si mantenga nel tempo forte e stabile, il Governo italiano ha firmato, insieme agli altri Paesi candidati a entrare nell'euro, un "Patto per la stabilità e la crescita ": questo patto impegna l'Italia e gli altri Paesi a mantenere i propri conti sotto controllo, una finanza pubblica equilibrata e una inflazione bassa; ha deciso inoltre la creazione di un secondo SME (SME 2) per quei Paesi europei che non sono riusciti a rispettare le regole stabilite dal Trattato di Maastricht o hanno deciso di non entrare subito nell'Unione monetaria, riservandosi di farlo in un secondo tempo.

La BCE abbassa sotto il 3% i tassi di interesse per i prestiti alle banche nell’Unione Europea e i cittadini italiani si aspettano dei tassi di interesse migliori per i mutui della prima casa. Ma non sempre questo avviene e cresce quindi la delusione per l’arrivo dell’euro. In Italia, e soprattutto a Roma, la nota banca tedesca Deutschebank, ha riconvertito i vecchi tassi di interesse, contratti prima dell’entrata dell’Italia nell’euro e prima della legge nazionale sull’usura, dal 15/16% del 1998 al 10% di oggi. Alle proteste dei cittadini che si aspettavano che la banca tedesca praticasse gli stessi tassi di interesse che attualmente praticava in Germania – non superiori al 4% - i funzionari della stessa hanno risposto che una banca tedesca non è soggetta alle leggi italiana antiusura e che quindi è libera di praticare i tassi di interesse che meglio crede. Della questione si sta interessando la stessa Commissione europea chiamata in causa su diverse interpellanza presentate da cittadini italiani. L’entrata in scena dell’euro che, agevolando l’abbassamento dei tassi di interesse sui prestiti, tanti vantaggi ha portato alle industrie, sembra non portare gli stessi benefici ai comuni cittadini.