I FATTI SULL'INIZIO DEL 1999 

La nuova moneta europea che costituisce le valute nazionali di Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Austria, Portogallo, Irlanda e Finlandia è entrata in vigore il 1° gennaio 1999 ma solo dal 1° gennaio 2002 saranno in circolazione le banconote e le monete in Euro.

VALUTA 1 EURO 

2 GENNAIO 1999: 1 Euro equivale a 1,166 dollari con una leggera tendenza alla rivalutazione della moneta europea.

3 GENNAIO 1999: Riaprono i battenti dei mercati mondiali e per l'Euro inizieranno gli esami, infatti la quotazione avverrà ogni giorno attraverso lo "schermo" della moneta unica. A Sydney il primo cambio euro-dollaro: 1E=1,16$. In banca scatta il conto alla rovescia. 

4 GENNAIO 1999: Positive le quotazioni delle borse di Tokyo e Sydney. Le banche: tutto a posto con la trasformazione dei conti E, prima promozione dai mercati. La nuova moneta debutta in rialzo su $ e Yen. Secondo cambio 1E=1,747$. La moneta unica darà sprint alle Borse. Convertiti i prezzi di azioni, titoli di Stato, fondi di investimento, conti correnti, risparmio postale, cambio valute, consumi. Tutti potranno operare sia in £ che in E pur possedendo un solo conto corrente. 

5 GENNAIO 1999: Grande entusiasmo sui mercati per il debutto. Borse nell'età dell'Euro, rialzo da record. La nuova moneta più forte su $ e Yen. Piazza affari guadagna quasi il 6%. Terzo cambio 1E=1,789$. "Supereuro" piace alle Borse, rialzi a catena. La nuova moneta unica corre su $ e £. Boom dei listini da Parigi a Francoforte. Solo Londra non festeggia. A Piazza Affari il volo diventa record. L'indice Mibtel sale del 5,92%, la capitalizzazione guadagna quasi 35 mila miliardi. Euro con successo allo sportello…
Con l'avvento dell'Euro l'unificazione economica dell'Europa ha fatto un sostanzioso passo avanti, tale da permettere di considerare gli 11 Paesi del club della moneta unica come un tutto unico. Da questo esercizio viene fuori con chiarezza il peso della "nuova" Europa nel programma economico mondiale: gli 11 tallonano gli Stati Uniti in termini di PIL, ma di popolazione distaccano nettamente il Giappone. 

UN PRIMO BILANCIO DELL'EURO ALLA FINE DEL 1999

Dopo un avvio esaltante dell'Euro nei mercati regolamentati mondiali, la moneta del vecchio continente si ritrova alla fine del 1999 ad aver perso quasi il 16% su $ e Yen. Quali sono le motivazioni che hanno portato a questa sconfitta da parte dell'Euro? Trascorso un anno, le prime conclusioni che si possono trarre sono le seguenti:

• CRESCITA AMERICANA PIU' FORTE DEL PREVISTO 
  L'America ha saputo contrastare l'avvento dell'Euro portandolo da una situazione di partenza favorevole alla moneta unica europea (1E=1,16$) ad una situazione di quasi quasi parità (1E=1.02$). L'Euro rispetto al $ non riesce a convincere gli operatori economici mondiali e gli stessi europei, che affidano le loro transazioni finanziarie alla moneta statunitense.
• INFRUTTUOSE POLITICHE ECONOMICHE DA PARTE DELL'UNIONE EUROPEA 
  La bocciatura della politica economica degli 11 è netta. Tale politica non prende in considerazione la speculazione e dato che il tasso di cambio esprime anche l'efficacia della credibilità di un governo, l'aver perso punti sul $ porta a concludere che in Europa manca una chiara politica sui nodi strutturali delle riforme fiscali e di quelle previdenziali, su di una maggiore apertura verso beni e servizi esteri. Manca insomma la dimostrazione convincente di una volontà di cambiare e i capitali vanno dove le prospettive di una svolta sono migliori (Giappone e USA).
• FUGA DI CAPITALI EUROPEI PER L'ACQUISIZIONE DI DOLLARI
  La fuga di capitali da Eurolandia verso America e Giappone dovuta a differenti cause (preferenze dei consumatori, tassi d'interesse concorrenziali, variazioni del reddito) ha portato ad un deprezzamento dell'Euro e un apprezzamento del $. Gli speculatori hanno aiutato tale fenomeno comprendo Euro per rivenderli ad un prezzo più alto; questo non avvenendo ha portato tali speculatori a rivendere immediatamente la moneta, la quale non essendo affidabile, non è stata acquistata quindi ha perso il suo valore di partenza. Tale svalutazione ha portato dei vantaggi agli imprenditori che esportano una quota importante del loro fatturato verso l'area del $, diventando così più competitivi. L'ingresso dei capitali stranieri nell'are di Eurolandia è dovuto dal fatto di poter acquistare capitali a basso costo, in un area economica comunque ricca di prospettive produttive nei prossimi decenni. L'acquisto di aziende da parte di investitori non appartenenti all'area dell'Euro (americani, inglesi, giapponesi, svizzeri ecc..) garantisce un aumento delle quotazioni dell'Euro. Dall'altro lato questi operatori tendono a importare i beni prodotti nei paesi di origine: questo da origine ad un deprezzamento dell'Euro. Insomma come andrà a finire la storia non è proprio dato saperlo.