AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
commedia musicale di Garinei e Giovannini scritta con Iaia Fiastri
Liberamente ispirata a “After me the deluge”di David Forrest
Questa commedia musicale, diventata oramai un classico del teatro italiano, è stata rappresentata per la prima volta nel 1974 ed è nata dalla penna di Garinei e Giovannini con la collaborazione di Iaia Fiastri e dalla partitura di Armando Trovajoli. Fin dalla sua prima rappresentazione ha conquistato il cuore del pubblico che ha applaudito i suoi personaggi in ogni angolo del mondo. Rarissimo caso di commedia veramente internazionale è stata rappresentata in oltre 50 versioni dalla Russia all’Inghilterra, dal Brasile alla Cecoslovacchia, dall’Austria all’Argentina e poi in Messico, in Perù e in Spagna.
Spettacolo unico e particolarissimo trova il suo successo, oltre che nelle invenzioni del testo e delle musiche, nella perfetta macchina teatrale inventata da Giulio Coltellacci che firmò scene e costumi. La canonica, la piazza con il sagrato, l’Arca si succedono in maniera continua grazie ai due girevoli che danno vita a cambi di scena che spesso hanno strappato l’applauso a “scena aperta” In questa versione ritroviamo le coreografie di Gino Landi, tra i più apprezzati e conosciuti coreografi italiani e storico collaboratore della ditta G&G e autore delle coreografie originali.
La storia, liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro e del suo paese, scelti da Dio per costruire una nuova arca e salvarsi dal secondo diluvio universale. Ma non tutto è così semplice. Un sindaco tirchio e invidioso, Clementina, la sua giovane figlia innamorata, Toto, il giovane ragazzo campagnolo e Consolazione la donna di vita redenta dall’amore sono le variabili che producono divertimento e risate per tutte le oltre due ore di spettacolo.
Un po’ di storia: “Aggiungi un posto a tavola” debutta l’8 dicembre ’74 al Teatro Sistina di Roma, con Johnny Dorelli, Paolo Panelli, Bice Valori e Daniela Goggi prima e poi Jenny Tamburi. E’ stato ripreso, con il medesimo cast il 6 dicembre ’77. Una terza edizione ha debuttato il 9 marzo 1990 con Johnny Dorelli, Carlo Croccolo, Alida Chelli, Adriano Pappalardo e Tania Piattella. 19 novembre 2003 con Giulio Scarpati, Enzo Garinei, Chiara Noschese, Max Giusti e Martina Stella (nel 2004 Margot Sikabony subentrò nel ruolo di Clementina).
All’estero “Aggiungi un posto a tavola” è stato presentato: a Vienna, al Theater An Der Wien il 19 novembre ’76 con il titolo “Evviva Amico”; a Madrid e successivamente in Portogallo dall’11 marzo 1977, “El diluvio que viene”; a Lubecca il 9 giugno ’77, “Himmel, Arche und Wolkenbruch”; in Messico, Argentina e Cile dal mese di marzo ’78, “El diluvio que viene”; a Londra, al Teatro Adelph, nel 1978 con il titolo “Beyond the rainbow”, prodotta da Harold Fielding e Harry Bernsen e diretta da Pietro Garinei, protagonista Johnny Dorelli; a Mosca al Teatro dei Congressi, con il titolo “Konetz sviet” (“Il finimondo”), il 10 aprile 1989; a Sverdlovsk, al Teatro Nazionale nel settembre ’88, sempre con il titolo “Konetz sviet” (“Il finimondo”); a San Paolo (Brasile) dal 21 luglio 2000, “Ai vem o diluvio”; in Ungheria “Mennybol a telephon”.
LA TRAMA
Don Silvestro, il parroco di un piccolo paese di montagna, riceve un giorno una “inaspettata” telefonata: Dio in persona gli ordina di preparare un’arca, in vista di un secondo diluvio universale. Il giovane parroco aiutato dal suo paese e intralciato da mille inconvenienti (non ultimo il Sindaco del paese, Crispino, che cercherà in tutti i modi di mettergli i bastoni tra le ruote), riesce alla fine tra mille dubbi nella sua impresa ma l’arca costruita non salperà mai. Poco prima del diluvio un cardinale convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro che è creduto pazzo per la sua bizzarra idea, cosicché al momento del cataclisma sull’arca si trovano solo lui e Clementina, la giovane figlia del sindaco. Silvestro decide però di non abbandonare il suo paese, i suoi amici e a diluvio iniziato scende dall’arca: Dio vede fallire il suo progetto e fa smettere il diluvio, tutti sono sani e salvi, salvati dall’altruismo e dall’amicizia del curato. All’interno della storia si dipanano molte minitrame in un perfetto gioco di scatole cinesi: l’amore di Clementina per Don Silvestro; l’inimicizia per lo stesso del padre di Clementina, l’ateo Crispino; la comparsa in paese di Consolazione, una prostituta che distrarrà gli uomini del paese dai loro doveri familiari; l’amore di lei per Toto, lo scemo del paese, che grazie alla riacquistata virilità la trarrà dalle attenzioni degli altri uomini e la sposerà.
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