9. Dalla guerra di Spagna alla Seconda Guerra Mondiale
Di Vittoria D'Angelo
In seguito alle conferenze di pace del 1919, il risentimento dell'URSS, esclusa dalle trattative, le rivendicazioni della Germania, oppressa da condizioni di pace umilianti ed economicamente intollerabili, l'eccessivo frazionamento del territorio europeo e la nascita di regime autoritari come il Fascismo ed il Nazismo, determinano una crisi e spingono verso una nuova inevitabile guerra.
Negli anni '30 il Fascismo si diffonde quasi ovunque, specialmente nei Paesi dell'Europa centro-orientale; in Austria si verifica l'ascesa della destra nazionalista che cerca di emulare l'Italia fascista e nella penisola iberica, alla metà degli anni Trenta, una guerra civile porta al potere il governo nazionalista. L'arretratezza socioeconomica spagnola, unita alla completa decadenza dell'impero coloniale, conducono il Paese ad un continuo alternarsi di governi filofascisti, repubblicani e di sinistra; con la vittoria delle elezioni del Fronte popolare socialcomunista, si scatena l'opposizione dei militari che, attraverso un colpo di stato, dividono in due il Paese, tra repubblicani e nazionalisti, e provocano una tragica guerra civile. Gli insorti, sostenuti dalle forze italiane e tedesche, vincono la guerra che finisce nel '39 con il successo nazionalista e la salita al potere del generale fascista Francisco Franco.
La Germania vede l'ascesa di Hitler al potere, favorito nel successo fra le masse da aspirazioni apertamente espansioniste e dall'ostilità dei Tedeschi all'ordine internazionale sancito dalla pace di Versailles. Nel 1936, l'Asse Roma - Berlino riconosce l'affinità ideologica che lega i governi dittatoriali di Italia e Germania. In seguito agli accordi con la Germania, il Fascismo italiano aderisce alla legislazione razziale antiebraica, ideologia che stava alla base del pensiero hitleriano. Nel 1937, l'Asse Roma - Berlino si arricchisce di un nuovo alleato, il Giappone.
Prendendo pretesto dalla presenza di popolazioni tedesche, tra il '37 e il '38 la Germania annette Austria e gran parte della Cecoslovacchia, di fronte alla passività delle altre potenze europee; Mussolini rivendica diritti italiani in Albania. Nel 1939, Hitler stringe un patto di non - aggressione con il nemico sovietico, che consente ad entrambi di prepararsi ad un ormai inevitabile scontro armato e che prevede, tramite un protocollo segreto, l'invasione da ovest e da est della Polonia, Paese che le potenze occidentali considerano irrinunciabile per la loro sicurezza. La rapida vittoria nazista in Polonia costringe Francia ed Inghilterra ad una risposta militare: scoppia così la seconda Guerra mondiale. Nel 1940, la Germania, attraverso guerre lampo, invade Danimarca, Norvegia, Belgio e Paesi Bassi e Francia. L'Italia, in un primo momento in stato di non belligeranza, nel giugno del '40 entra in guerra (Mussolini è convinto che la vittoria di Hitler sia imminente); il nostro esercito mostra la sua debolezza sia in Grecia che in Africa. La corsa di Hitler viene fermata dalla Gran Bretagna che batte, nella battaglia di Inghilterra, la Germania. Nel 1941 entra in guerra il Giappone, attaccando gli U.S.A. a Pearl-harbour, e la Germania tenta invano di conquistare l'Urss, invadendola senza preavviso. Il 1942 è l'anno in cui comincia la disfatta della Germania: i nazisti vengono bloccati sul fronte russo, il Giappone viene sconfitto dagli Americani e gli alleati sbarcano in Italia, sulla costa siciliana. Questo anno è decisivo per la guerra italiana; Mussolini è costretto a lasciare il governo a favore del maresciallo Badoglio. La fuga del re, le ritorsioni dei Tedeschi, l'esercito allo sbando provocano la nascita della Resistenza. Le diverse tendenze politiche si uniscono nel Comitato di liberazione nazionale (Cln) per riscattare l'Italia dalla barbarie nazifascista. Nel settembre, il Paese si trova diviso in due: il centro - nord è occupato dai Nazisti che hanno riportato al potere Mussolini (che governa nella Repubblica di Salò), mentre nel Mezzogiorno le truppe alleate, sbarcate in Sicilia, restaurano il Regno d'Italia sotto i Savoia. Il contributo militare partigiano non è risolutivo ma eroico e prezioso: l'insurrezione proclamata dal Cln riesce a liberare Milano e le grandi città del Nord prima dell'arrivo degli Americani ( 25 aprile 1945). Già dal 1944, per lo sbarco in Normandia degli alleati e la controffensiva russa sul fronte orientale, i Nazisti sono costretti alla difensiva. Nel 1945, mentre la Germania capitola in Europa, nel Pacifico la guerra continua, fino a quando Truman, presidente americano, per stroncare la resistenza giapponese, decide di utilizzare la micidiale bomba atomica sulle città di Hiroshima e Nagasaki : anche il Giappone si arrende. Nei campi di sterminio nazisti si trovano le prove dell'assassinio di centinaia di migliaia di Ebrei e appartenenti alle razze e ai gruppi etnici ritenuti " inferiori" dai Nazisti, sterminati, insieme agli oppositori e ai "traditori" antifascisti italiani, in base all'ideologia razzista che Hitler ha portato alle estreme conseguenze.
Al termine della guerra, in Italia, Mussolini viene fucilato dai partigiani; fascisti e filofascisti sono oggetto di arresti e fucilazioni sommarie, in un sanguinoso clima di odio determinato dai massacri e dalle torture di cui sono responsabili soprattutto le SS naziste operanti in Italia con l'appoggio dei "repubblichini" di Salò.