13. Il secondo dopoguerra in Europa

Di Eleonora Scurto

L'Europa, una volta uscita dalla seconda Guerra mondiale, rimane in crisi per molti anni, senza riuscire a recuperare la sua potenza.

Attorno agli anni Cinquanta, però, c'è una lieve ripresa economica e tornano alla luce le correnti europeiste che intendono unificare il vecchio continente.

La prima tappa si verifica in campo economico e si concretizza, dopo la metà degli anni Cinquanta, con i trattati di Roma e con la nascita della Comunità Economica Europea (CEE).

La Gran Bretagna, dopo la guerra, si trova in un periodo di crisi: il suo declino si manifesta principalmente in campo economico e politico; ma, nonostante questo, gli Inglesi riescono ad affrontare la situazione senza traumi irreparabili.

Il dopoguerra in Francia è caratterizzato da una crisi in campo politico; in questo periodo emerge la figura del militare e politico antifascista, generale Charles De Gaulle, il quale si impone come guida della Repubblica.

L'unica nazione che non si presenta in crisi, soprattutto sul piano economico, è la Germania occidentale (RFT).

Infatti essa conosce una forte stabilità politica, grazie anche agli aiuti degli Stati Uniti, che hanno un importante ruolo nella crescita economica tedesca del secondo dopoguerra.

Alle soglie del periodo decisivo per l'unità europea, l'economia tedesca si presenta sempre più come la "locomotiva" che trascina lo sviluppo delle altre nazioni occidentali del vecchio continente.